domenica 28 maggio 2017

Il cammino del tempo pasquale

Nel volto di Maria di Magdala e dell’altra Maria in visita al Sepolcro si possono ritrovare i “volti di tante madri e nonne, il volto di bambini e giovani che sopportano il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia”.
In loro vediamo anche i volti di coloro che sperimentano il disprezzo perché sono immigrati, orfani di patria, di casa, di famiglia; i volti di coloro il cui sguardo rivela solitudine e abbandono perché hanno mani troppo rugose. Esse riflettono il volto di donne, di madri che piangono vedendo che la vita dei loro figli resta sepolta sotto il peso della corruzione che sottrae diritti e infrange tante aspirazioni, sotto l’egoismo quotidiano che crocifigge e seppellisce la speranza di molti, sotto la burocrazia paralizzante e sterile che non permette che le cose cambino”.


Il palpitare del Risorto ci si offre come dono, come regalo, come orizzonte. Il palpitare del Risorto è ciò che ci è stato donato e che ci è chiesto di donare a nostra volta come forza trasformatrice, come fermento di nuova umanità. Con la Risurrezione Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui”.
E se non siamo capaci di lasciare che lo Spirito ci conduca per questa strada, allora non siamo cristiani”.

Sono le parole e i concetti espressi da Papa Francesco durante la Veglia Pasquale celebrata in San Pietro, e con esse si traccia il cammino spirituale dei credenti nel tempo dopo la Pasqua di quest’anno.

Anche il nostro Vescovo, in occasione della Celebrazione della Messa crismale nella Cattedrale di Aversa, ha indicato il cammino dalla prospettiva diocesana:

La celebrazione della Pasqua ci chiama a vivere con Gesù un modo nuovo, ci chiama a credere nell’efficacia dell’insegnamento e dei gesti che Egli ha compiuto. Gesù ci ha insegnato la via per affrontare in maniera radicale e definitiva il male che genera forme e modi di agire che soffocano ogni più vera speranza di vita per l’umanità. Gesù ci ha testimoniato che ogni forma di egoismo può essere superata soltanto con una carità capace di aprirsi veramente a condividere con i fratelli ogni ricchezza di vita e farsi carico di ogni fatica o sofferenza di altri fratelli. Gesù ci ha testimoniato che solo la luce che entra dove ci sono tenebre potrà annullare il buio, e che solo la vita donata potrà superare la morte. Gesù è venuto a compiere con noi il gesto assolutamente nuovo nella storia dell’umanità dello spezzare e del condividere con noi il pane della sua vita. La Pasqua del Signore, allora, ci chiama ad un agire nuovo, ad un vivere nuovo, alla possibilità di testimoniare con Gesù che l’umanità è chiamata alla risurrezione, ad impostare nuovi rapporti di fraterna accoglienza e di vita nella verità della condivisione di tutto ciò che è bene. Guardando a Gesù che si offre per noi, che ci chiama a partecipare con Lui alla libertà dell’obbedienza di comunione con il Padre, noi potremo fondare rapporti in cui saremo capaci di abbandonare la via dell’indifferenza per prendere gli uni i pesi degli altri; di abbandonare la tentazione dell’invidia e della rivalità per camminare insieme riconoscendo con gioiosa apertura al dialogo i doni e la bontà di vita di ogni fratello. Impareremo a vincere la tentazione di nascondere il pane per saziarci in solitudine, e impareremo a spezzarlo per condividerlo con fiducia e generosità.

Le caratteristiche del cammino parrocchiale hanno ricevuto particolari illustrazioni dalle parole del nostro Parroco che non ha fatto mancare la sua costante e quotidiana riflessione pastorale. Una sintesi la possiamo leggere nelle comunicazioni che hanno riguardato il Triduo Pasquale e la Pasqua di Risurrezione:

Carissimi, salutiamo con fiducia e speranza questo sabato santo, il terzo giorno del triduo pasquale,dopo la profonda meditazione degli avvenimenti di questi giorni tremendi di passione e di dolore che sono stati liturgicamente ricordati e vissuti misticamente!
Quello odierno, vigilia di Pasqua è per tutti i cristiani il giorno del silenzio, un silenzio che diventa meditazione e attesa perché ci proietta verso l'evento stupendo della Resurrezione di Cristo!
Abbiamo condiviso intensamente, prima nelle rispettive comunità parrocchiali attraverso i riti del venerdi santo e subito dopo come comunità foraniale frattese, l'itinerario di sofferenza di Cristo con la partecipazione, numericamente significativa, di clero, autorità civili, rappresentanze religiose, pastorali e particolarmente di giovani alla Via Crucis cittadina,uniti in una intensa testimonianza di fede,di solidale umanità ed esemplare condivisione!
Come valore aggiunto è stata anche vissuta dalla nostra comunità dell'Assunta l'esperienza forte della drammatizzazione della "crudel morte di Cristo" con il pianto della Madonna personalizzato dai giovani in uno scenario di generale commozione e pianto!


Quanto sperimentato in queste ultime ore non solo ha toccato emotivamente tutti noi, clero e popolo di Dio, ma ci ha indotti a riflettere e a comprendere sempre meglio il vero significato di questo giorno!
Infatti, la Chiesa oggi sembra assente e muta, è spoglia,è priva di qualsiasi rito liturgico quasi a condividere con Gesù la sua discesa nel sepolcro!
Domina, perciò, una atmosfera di silenzio assoluto che genera una tiepida ma incoraggiante attesa che sembra diventare man mano con il passare delle ore una luminosa speranza che si tramuterà in gioia!
È la gioia della resurrezione e della vittoria di Cristo sulla morte e sui nemici!
Occorre aspettare la fine della giornata del silenzio per vivere la veglia pasquale che si svolgerà quale segno di collegamento nel passaggio tra il sabato e la domenica!


Infatti, nella veglia pasquale della sera la ricchezza di simbolismo prepara e accompagna tutti i credenti in questa esperienza di passaggio dal dubbio e dalla incredulità alla certezza,dalla morte alla vita nuova, dalla sconfitta alla vittoria!
Una liturgia serale quella del Sabato Santo che presenta il Cristo luce del mondo attraverso il simbolismo del Fuoco nuovo e della luce!
Il Cero pasquale dalla cui luce si accendono e attingono splendore tutte le altre ,è il simbolo di Cristo che risorge glorioso,che non solo vince e disperde le tenebre del male,dona a tutti gli uomini luce e grazie!
È proprio la veglia pasquale che segna per ogni cristiano una vera rinascita spirituale!
È ancora nella veglia pasquale che la Chiesa invita a passare dall'uomo vecchio all'uomo nuovo,a riprendere coscienza della propria identità cristiana avvenuta con il battesimo,a vivificare gli impegni di fedeltà a Cristo perché la vita cristiana diventi una Pasqua continua che ci consente di risorgere a vita nuova con Cristo.

Carissimi, una veglia fantastica e gioiosa, profumata dalle note dell'alleluia che hanno annunciato il trionfo della vita sulla morte e inneggiato a Cristo Risorto!
Con un grato e festoso saluto al nostro Redentore e Salvatore unisco anche un grido raggiante di esultanza e di felicità con cui rivolgo a tutti ,indistintamente, è a voi,carissimi, Vescovo, confratelli, amici virtuali il mio caloroso augurio pasquale e il mio invito a condividere la gioia con tutti gli uomini di buona volontà gridando: "ALLELUIA!"
Abbiamo infatti trascorso una notte di grazia con la veglia che ci ha saziati con i riti pasquali e con l'annuncio gioioso che Cristo è risorto!
Così l'angelo, di aspetto folgorante e candido nel vestito come la neve,conforta le donne trepide e premurose accorse al sepolcro:"Non abbiate paura! Gesù Crocifisso non è qui! È risorto,come aveva detto! È risuscitato dai morti e ora vi precede in Galilea!"
Una sorpresa spiazzante è la lieta notizia della Pasqua di Cristo,la comunicazione ufficiale che Gesù è vivo,il sapere che,dopo tutto, il vincitore è lui e la sfida si conclude definitivamente con il trionfo di Cristo e la sua vittoria sulla morte e sui nemici! Ancora, alleluia!
Perciò, gioiamo! Rallegriamoci! Facciamo festa!




Il cammino pasquale, il pellegrinaggio cioè, verso la piena esperienza spirituale della Risurrezione e della Pentecoste, si svolge in parrocchia in concomitanza con le pratiche devote del mese di maggio dedicato a Maria. Mentre una parte dell’Assemblea è assidua alle celebrazioni in chiesa, una altra parte della comunità ecclesiale sperimenta la pratica dei Cenacoli Mariani vissuti “in uscita” nei vari quartieri della Parrocchia. E ancora si vivono momenti importanti legati al pellegrinaggio verso mete religiose nazionali.
Tra i Cenacoli assume un particolare rilievo quello vissuto nella Villa Cirillo realizzato in memoria di Luisa Manzo Cirillo.


Queste le parole del Parroco, datate al 19 maggio, nel motivare e descrivere la pratica del mese mariano.

Carissimi, il nostro buongiorno in questo mese mariano è sempre accompagnato dalle note dell'Ave Maria!
Questo ricordo Mariano nella giornata ci aiuta tanto a viverla in serenità e lodare il Signore per averci dato Maria come Madre!
Con gioia stiamo rilevando come la connotazione mariana non si esaurisce nelle celebrazioni liturgiche in chiesa ma coinvolge la comunità in uscita sul territorio e nelle periferie esistenziali per portare il conforto della preghiera e della solidarietà nei cenacoli Mariani promossi nei luoghi dove ci sono ammalati allettati,disabili,anziani in difficoltà,problemi familiari!
La performance orante apre non solo le case dei nostri fratelli di fede ma soprattutto il cuore dei" prediletti dal Signore", alla fiducia e alla speranza attraverso la presenza di Maria che invita alla recita del Santo Rosario e a fare quello che il Figlio Gesù ci dice ogni giorno nella liturgia quotidiana!
In ogni visita la comunità offre a chi è nella sofferenza quello che ha,donando tanta umanità e recando sollievo e conforto ma riceve molto di più da questi nostri fratelli con la loro esemplare testimonianza di fede con cui affrontano le prove della vita,abbracciano la Croce e sorridono con dignità, con amore e nella speranza!
Il Cenacolo di ieri sera nella villa Cirillo ha richiamato e coinvolto una ampia partecipazione del nostro popolo pellegrino che ha contemplato Maria,donna di fede e di Amore,nel ricordo della gioiosa e trainante animazione che svolgeva con noi in questa e in altre simili
iniziative a favore di sofferenti e contribuiva a realizzare nel cammino comune della comunità la indimenticabile sorella Luisa Manzo Cirillo,amica di tutti,compagna generosa e testimone gioiosa di una spiccata attenzione ai malati e ai fratelli in stato di precarietà fisica,sociale e morale!
Insomma,nel solco degli insegnamenti mariani una luminosa presenza nella comunità di Apostola di carità e di comunione!


Alla scuola di Maria ed edificati dalla testimonianza viva di questa nostra sorella Luisa che nella comunità ha saputo coniugare fede e opere, nobiltà e semplicità, umanità e generosità con il collante della simpatia da entrare nel cuore di tutti, particolarmente dei bisognosi, la comunità itinerante ha supplicato Maria per ritrovare rinnovato coraggio e più vivo entusiasmo nell'imparare con le opere ad amare Dio e il prossimo e nella fede forte a saper sperare per una testimonianza di più generoso servizio di umanità e carità verso chi soffre.
Una ricchezza di valori che la comunità si è impegnata a non disperdere!
Diventiamo, perciò seminatori di amore e di comunione! Siano fatti e non parole!
A tutti un grazie, una benedizione divina con la carezza materna di Maria!
Buon cammino!