sabato 29 febbraio 2020

IL CAMMINO PARROCCHIALE



Quaresima 2020



                     





Avvento e Natale 2019
Dopo l’avvicendamento del parroco, evento che ha assunto significati importanti per il cammino e la guida parrocchiale, la comunità dell’Assunta si è immediatamente ritrovata alla soglia del nuovo anno liturgico e a vivere intensamente il tempo di Avvento e di Natale. Lo ha fatto mantenendo insieme con le celebrazioni liturgiche l’essenzialità della tradizione devozionale e festiva. Tutti i gruppi, i movimenti e le istanze della parrocchia, giovani, anziani, famiglie e ministeri si sono mossi in sinergia con il lavoro di guida del Parroco vivendo momenti intensi di spiritualità, di collaborazione e di condivisione spontanea ed entusiasta.
Accanto alle tradizionali modalità della comunicazione parrocchiale si sono formati ulteriori luoghi di aggregazione e di comunicazione interpersonale; si è dato vita ad un consiglio molto partecipato ed impegnato nella realizzazione degli orientamenti pastorali illustrati dal Parroco ed ispirati alle tematiche annuali proposte dal Vescovo in Diocesi.
Continuano ad operare alcune pagine social e profili legati alle vita parrocchiale ed oratoriana; e si è formata una nuova pagina più strettamente connessa alle attività settimanali della Parrocchia (celebrazioni liturgiche, momenti di preghiera, incontri di formazione, incontri conviviali e ricreativi). La pagina è intitolata “Oratorio Don Bosco – Chiesa M.SS. Assunta” e si legge a questo link. Tra le iniziative parrocchiali descritte si segnalano alcune particolarmente importanti e coinvolgenti: mercatino natalizio, cammino di preparazione al Natale, festa di Natale, la Notte Santa, concerto di Natale, promesse matrimoniali, festa di San Giovanni Bosco, incontro gruppo famiglia e adulti, adorazione comunitaria.


venerdì 15 novembre 2019

L’AVVICENDAMENTO DEL PARROCO


PARROCCHIA
La Parrocchia nel nome, di derivazione dal greco paroikìa, evoca il luogo della vicinanza nella comunità e dell’abitare che accoglie l’ospite residente e il pellegrino che passa per il paese. E’ in questo senso un punto di riferimento importante sul cammino esistenziale e sul cammino della fede cristiana, dal momento che essa, come Chiesa locale che vive e annuncia il Vangelo di Gesù Cristo, rappresenta anche un luogo primario dell’esperienza religiosa ed ecclesiale.
Da secoli la parrocchia, nata con lo sviluppo dei centri rurali, è legata ad una parte del territorio della diocesi, espressione della Chiesa particolare guidata dal Vescovo, il quale delega il Parroco a rappresentarlo come Pastore nel luogo ove la parrocchia sorge.
Con questa modalità, di presenza e di testimonianza della fede sul territorio, la parrocchia partecipa alla vita della Chiesa, vivendone nelle assemblee domenicali e quotidiane la Liturgia, la Catechesi, la Preghiera e la Carità, e seguendo gli orientamenti pastorali del Magistero del Santo Padre e dei Vescovo. Lo stile della vita ecclesiale e della sequela pastorale nella parrocchia è così particolarmente legato al ministero e alla persona del Parroco.  

L’ASSUNTA
La Parrocchia dell’Assunta vive oggi con particolare intensità queste dimensioni e queste esperienze ecclesiali, motivate dall’avvicendamento dei Parroci: Don Angelo Crispino, pastore che saluta la comunità parrocchiale guidata per circa un quarantennio, e Don Giosuè Di Virgilio, che il Vescovo ha nominato nuovo parroco.


Un passaggio tra generazioni che spiritualmente avviene nella reciprocità del clima della ‘lieta giovinezza’ sacerdotale, nella riconoscenza e nella speranza comunitaria. Liturgicamente esso avviene lungo il cammino dell’anno che si chiude con la Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re  dell'Universo e dell’anno che si apre con la Prima Domenica di Avvento. Pastoralmente esso avviene proprio quando le ‘linee’ diocesane ed episcopali s’incrociano sulle tematiche che attengono l’annuncio del Vangelo ed il volto missionario della Parrocchia.   

ANNO PASTORALE
Il nuovo anno pastorale in Diocesi si è aperto sul tema: “E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di annunciare che Gesù è il Cristo” (At 5,42). Con grande senso storico-salvifico il Vescovo Angelo Spinillo nella sua lettera al Convegno Pastorale ha voluto far riferimento alla parole pronunciato da Papa Francesco nella esortazione apostolica post sinodale del marzo 2019 (Christus vivit 199):

“Se camminate insieme, giovani e anziani, potremo essere ben radicati nel presente e da questa posizione, frequentare il passato e il futuro: frequentare il passato, per imparare dalla storia e per guarire le ferite che a volte ci condizionano; frequentare il futuro, per alimentare l’entusiasmo, far germogliare i sogni, suscitare profezie, far fiorire le speranze. In questo modo, uniti, potremo imparare gli uni dagli altri, riscaldare i cuori, ispirare le nostre menti con la luce del Vangelo e dare nuova forza alle nostre mani”.


MAGISTERO PONTIFICIO

Benedetto XVI – Omelia 4 marzo 2012Parrocchia S.G.B. De La Salle di Roma:
“Mi rallegro che il senso di appartenenza alla comunità parrocchiale sia venuto sempre più maturando e consolidandosi nel corso degli anni. La fede va vissuta insieme e la parrocchia è un luogo in cui si impara a vivere la propria fede nel «noi» della Chiesa. E desidero incoraggiarvi affinché cresca anche la corresponsabilità pastorale, in una prospettiva di autentica comunione fra tutte le realtà presenti, che sono chiamate a camminare insieme, a vivere la complementarietà nella diversità, a testimoniare il «noi» della Chiesa, della famiglia di Dio”.

Papa Francesco,  Evangelii Gaudium 28:
“La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità. Sebbene certamente non sia l’unica istituzione evangelizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi costantemente, continuerà ad essere «la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie». Questo suppone che realmente stia in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi. La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione. Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. È comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario”.






giovedì 3 ottobre 2019

Comunità ecclesiale e annuncio del Vangelo


La Festa dell’Assunta, che si celebra liturgicamente il 15 Agosto, nella parrocchia frattese a Lei dedicata viene tradizionalmente traslata alla prima settimana di Ottobre, per consentire la maggiore partecipazione dei fedeli alle iniziative parrocchiali dopo la pausa estiva. Con la Festa si da anche solenne inizio in Parrocchia all’Anno Pastorale che si apre quest’anno a livello diocesano sulla tematica, caldeggiata a settembre dal Vescovo, della “Comunità ecclesiale dal volto missionario ed entusiasta nell’annunciare il Cristo salvezza e vita per il mondo (“E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di annunciare che Gesù è il Cristo” (At 5,42)”; e che sarà riproposta con la riflessione “Nella legge di Dio la missione per il suo popolo” in febbraio prossimo da don Fabio Rosini.
La tematica viene ripresa anche dal parroco don Angelo nell’aprire la settimana delle celebrazioni parrocchiali in onore della Madonna dal 30 settembre al 7 ottobre 2019:

Lunedi 30 settembre 2019
Carissimi,gloria a Dio,con gioia abbiamo annunziato ieri sera l'apertura ufficiale del nuovo anno pastorale che viene ora salutato con le celebrazioni mariane programmate in onore della Madonna Assunta, patrona della nostra comunità,che si svolgeranno da oggi al 7 ottobre!!
È un invito caloroso e fraterno che rivolgiamo al popolo di Dio della nostra comunità ma anche a tutti i devoti della Madonna, a unirsi a noi nella preghiera e camminare con noi nel percorrere le strade di questo nostro mondo con la luce del vangelo e con la guida di Maria!
Carissimi, vi assicuro che non ci annoieremo né ozieremo nel languido devozionismo ma ci lasceremo incoraggiare e stimolare dalle tante proposte che vorranno sensibilizzare tutti, generazioni di ieri e di oggi, a incontrare il Signore, a partecipare alla vita della comunità, a familiarizzare in fraternità per costruire insieme valori di collaborazione, di solidarietà e di comunione!
Quanto viene offerto nella programmazione viene dal basso, dalla nostra esperienza comunitaria e pastorale!
Insomma, é roba di casa nostra che nasce dalla passione, dalla creatività e da tanto entusiasmo di quanti condividono con noi l'esperienza di servizio e l'amore per il Signore, per la comunità parrocchiale, per il bene comune!
Destinatari della nostra migliore attenzione saranno tutti, vicini e soprattutto lontani, i sani ma di più i malati del corpo e dello Spirito, gli adulti e gli anziani, cari al nostro cuore, ma in modo speciale i bambini e i giovani che costituiscono oggi la grande preoccupazione per genitori e famiglie e anche nostra principale sollecitudine pastorale per un migliore futuro, ricco di speranza!
In questa nostra entusiasmante missione ci avvarremo anche del carisma missionario di religiosi francescani e di un comboniano nonché del servizio di sacro ministero di presbiteri del Congo e della Tanzania! … Auguriamo una gioiosa settimana!

Per la settimana delle celebrazioni, che prevedono anche la presenza del Vescovo Angelo Spinillo, per l'amministrazione del Sacramento della Confermazione ad un gruppo di giovani, del Vescovo emerito di Acerra Giovanni Rinaldi, del Reggente della Penitenzeria Apostolica mons. Krzysztof Nikiel e del parroco don Davide Trapani, è stata predisposta una dettagliata brochure pastorale e descrittiva sviluppata ed illustrata in 12 pagine, ed è stato divulgato il manifesto che leggiamo di seguito:

domenica 29 settembre 2019

Itinerario di una Parrocchia Giovane


E’ il titolo esplicativo che si legge sulla copertina del libro scritto da Mons. Angelo Crispino per narrare in 150 pagine la storia sessantennale della Parrocchia Maria SS. Assunta di Frattamaggiore.
La pubblicazione del libro si può considerare essa stessa una tappa fondamentale nel percorso storico e pastorale della parrocchia: quella del testimonio consegnato da don Angelo. E lo dice egli stesso con le parole:

"Nel consegnare alla storia locale e alla Chiesa questo contributo che non vuole essere assolutamente autobiografico essendo lungi da me ogni personale velleità di protagonismo ma ritengo che debba essere considerato solo un semplice e onesto rendiconto di un cammino fatto con tenacia e spirito di sacrificio e di un servizio umano, ecclesiale e specificamente pastorale reso alla comunità e alla città perché diventi punto di partenza per quanti, prima o poi, nell’immediato, o a medio termine, raccoglieranno l’eredità e saranno chiamati a continuare questo cammino assumendo le responsabilità di guida spirituale e di servizio pastorale in questo territorio frattese che merita rispetto della storia e in una comunità viva e giovanile che esige dedizione, passione e amore per Cristo, per la Chiesa e il popolo di Dio."

Le date storiche dell’Assunta
20 Luglio 1956 – Bolla vescovile di erezione della Parrocchia
5 Febbraio 1957 – Riconoscimento civile
1960 - Consegna dell’edificio
Don Luigi Pezzullo primo parroco
1984 – Don Angelo Crispino nuovo parroco
2001 – Titolo di Monsignore per don Angelo Crispino, Cappellano di Sua Santità
2005 – Modifica dei confini parrocchiali
2010 – Giubileo della Parrocchia
2018 - Pubblicazione del libro: Itinerario di una parrocchia giovane


Il Libro della storia della Parrocchia
   L’anno 2019 assume quindi un forte significato per la “Storia” parrocchiale: la celebrazione del 35° anno di ministero di Parroco dell’Assunta di Mons. Angelo Crispino. Con un segno tangibile che lo stesso Parroco ha voluto tracciare con la pubblicazione di un libro meditato e scritto, sui 60 della Parrocchia (la più “giovane” del paese), e donato ai parrocchiani e alla cultura storica locale e diocesana.
Per questa doppia chiave di lettura, ecclesiastica diocesana e storica locale, il libro si è avvalso della Presentazione del Vescovo di Aversa Angelo Spinillo e della Introduzione del Presidente dell’Istituto di Studi Atellani Francesco Montanaro.

    Nella Presentazione del Vescovo emerge il concetto di una storia che “ricerca e narra ciò che è al passato per poter capire, giudicare e organizzare il presente, per continuare un cammino che sappia orientarsi verso il futuro”. E’ la storia della “giovane parrocchia Maria SS. Assunta” che Mons. Angelo Crispino ha “sapientemente narrato” delineando i ricordi, “i passaggi e i protagonisti dei diversi momenti, lieti o anche più faticosi, vissuti dalla comunità parrocchiale"; alla quale il Vescovo augura “di poter vivere il presente ed il futuro come un evento perpetuo, un itinerario di di ricerca e di appassionata fedeltà al Vangelo”.

   Nella Introduzione Francesco Montanaro delinea il percorso storico ed organizzativo della parrocchia, e i significati dell’opera pastorale e sociale svolta e narrata da don Angelo, in rapporto alla comunità e al territorio parrocchiale: la storia della chiesa-parrocchia, che è storia della salvezza, della fede e della speranza, ma anche storia materiale e cioè cronaca di una vita fruttuosa di una Comunità parrocchiale che guarda al futuro nella certezza che le sue basi sono solide, costruite da un parroco di grande spessore pastorale, umano e culturale”.

La lettura del libro si svolge attraverso inquadrature generali e focalizzazioni progressive su i temi proposti, storici, ambientali, pastorali, di vita comunitaria, che vengono narrati, descritti ed illustrati, con un discorso ricco di riferimenti e di coinvolgimenti, e con numerosi documenti e fotografie.
Scorrendo l’indice che serve da orientamento alla lettura dei diversi capitoli del libro scritti da don Angelo.

   Nella Premessa e nella Prefazione si evincono i riferimenti della storiografia e della società locale, sia ecclesiastica che civile; gli autori e le storie delle parrocchie frattesi; le connotazioni originarie ambientali e pastorali della parrocchia.

   Nelle Notizie Brevi si descrivono gli antichi tratti della storia economica e antropologica del paese legati alla produzione rurale e alla industria canapiera.

   Nel Panorama Ecclesiale e Nuove Esigenze don Angelo descrive il contesto religioso e la situazione ambientale che motivarono e formalizzarono negli anni 50-60 il progetto ed il sorgere dalla Chiesa dell’Assunta.

  Nella Descrizione Tecnica del Complesso Ecclesiale Originario si evidenziano la configurazione edilizia della chiesa, le navate, il fabbricato annesso, gli altari, le devozioni, le opere artistiche ed il decoro liturgico.

   Nell’ Avvicendamento Pastorale si narra il l’opera intrapresa dal nuovo parroco don Angelo che subentra a don Luigi Pezzullo, i nuovi orientamenti pastorali ed educativi da lui proposti, l’esperienza oratoriana, la forte partecipazione comunitaria e le impegnate collaborazioni, le iniziative e le relazioni istituzionali rivolte al territorio e alla vita sociale e generazionale del quartiere.

   Nelle Esigenze di Rinnovamento e nei Primi Interventi Migliorativi si narrano le vicende legate al rinnovamento della Chiesa dopo il terremoto del 1980, gli interventi del Consiglio Pastorale, presieduto da Sosio Capasso, per la realizzazione dei progetti innovativi; l’adeguamento liturgico propugnato da don Angelo dell’originario assetto pre-conciliare, “con intenti catechetici e pastorali”, riguardante i mutamenti architettonici della chiesa, dell’abside, dell’altare maggiore, e la partecipazione dei fedeli alla liturgia.

   Il capitolo dell’ Arte nella Chiesa Parrocchiale riguarda la decorazione con vetrate artistiche realizzata per “offrire al popolo in cammino opportunità di riflessione attraverso figurazioni e simbolismi con intenti catechetici e pastorali”. Il capitolo viene approfondito con la descrizione delle opere del rinnovamento artistico che vengono rappresentate secondo un Ciclo Mariano, un Ciclo Catechetico ed un Ciclo Sacramentale.

   Un capitolo è dedicato ai Culti e Devozioni presenti in chiesa con altari, effigie e gruppi dedicati: San Giuseppe Moscati, Volto Santo, San Giovanni Bosco, Madonna di Fatima, Madonna di Pompei, Beato Modestino, Sacra Famiglia, San Pio da Pietrelcina, Cuore di Gesù.

   Altri Capitoli che testimoniano e descrivono il patrimonio spirituale della parrocchia sono quelli dedicati all’ Arredamento Liturgico, ai Testimoni di Carità, alle Testimonianze di Arte Pastorale (Tabernacoli, Presepi tematici, Sacre Rappresentazioni).

   Una Comunità Giovane e Viva è un capitolo elogiativo della partecipazione dei fedeli alla vita parrocchiale ed esso viene approfondito con la descrizione delle strutture dedicate ed identificative della vita ecclesiale: Evangelizzazione e Formazione, Liturgia, Movimenti e Gruppi Pastorali, La Carità in Parrocchia, il Pellegrinaggio ovvero Fede Arte e Cultura in Cammino.

E’ questo l’Itinerario della “Giovane” Parrocchia Maria SS. Assunta di Frattamaggiore, che viene narrato nel libro scritto e donato da Mons. Angelo Crispino ai lettori grati per la sua testimonianza ed il suo insegnamento.



sabato 25 maggio 2019

Padre Mario Vergara missionario ed educatore

1937 - P. Mario Vergara in Birmania

Nel luogo letterario della comunicazione dei risultati di una ricerca di storia locale, realizzata qualche anno fa e pubblicata in parte sul periodico Progetto Uomo collegato alla Parrocchia dell’Assunta, ho dato delle indicazioni circa la persistenza secolare di un certo modello pedagogico frattese. Un modello che si può agevolmente delineare e coerentemente descrivere allo stesso modo di altri e tanti modelli (autori, filosofie, didattiche e scuole) famosi e teorizzati nello studio e nella storia delle Scienze dell’educazione. Questo modello avrebbe caratteristiche e valori rapportati all’etica, alla vita civile e alla vita religiosa, ed esprimerebbe una paideia particolarissima ed esemplare che vale per la conoscenza, per la ricerca, e per l’esperienza della fede cristiana. Ciò è reso possibile grazie al rilievo storiografico di una vera “cordata di educatori” operante dal ‘700 ad oggi, e che ha rappresentato una idea, una azione, ed una proposta educativa tutta legata al luogo di Frattamaggiore.
L’origine di questa cordata è rinvenibile nell’opera del canonico Michele Arcangelo Padricelli (1691-1764), riformatore degli studi del Seminario di Aversa, che in epoca borbonica fu modello della formazione ecclesiastica per tutto il clero meridionale. Ad essa si agganciano opere educative di molti altri frattesi, tra ‘700 e ‘800, che trovano un culmine significativo nell’opera di Mons. Carmelo Pezzullo (1829-1919) primo Rettore del Santuario dell’Immacolata che ebbe grande influenza sull’intero sistema educativo locale svolgendo anche la funzione civica di assessore all’istruzione pubblica nella Fratta post-unitaria.
Le esperienze del XX secolo si legano sempre all’opera di ecclesiastici con il carisma della educazione giovanile: il parroco del Redentore Sosio Vitale (1884–1918) e i vescovi Nicola Capasso (1886-1968) e Federico Pezzullo (1890-1979) che furono anche rettori del Seminario di Aversa; e ancora il sacerdote Nicola Mucci (1893-1973) che estese la sua opera di pastorale educativa fondando e dirigendo l’Istituto-Convitto Sacro Cuore dedicato agli studi ginnasiali e liceali di tutto il territorio.
Le espressioni più recenti di questa cordata di educatori frattesi si identificano sicuramente nelle iniziative a modello ‘oratoriano’ realizzate a favore dei giovani nell’epoca della transizione economica, sociale e culturale della città, dagli anni ’60 ad oggi.
Il progetto dell’educazione giovanile, fortemente legato alla tradizione pedagogica cristiana frattese, riappare nell’opera di don Angelo Crispino, che nel periodo concomitante e post-concilio Vaticano II recuperò e ripropose in maniera innovativa, con l’Oratorio Don Bosco, i fondamentali tratti della pastorale giovanile frattese. Instaurando uno stile che venne emulato da una generazione di sacerdoti locali che si interessò dei problemi della trasformazione sociale e della formazione dell’identità cristiana dei giovani; e che porta ancora i suoi frutti e ancora si irradia dalla parrocchia di M. SS. Assunta, dalle iniziative giovanili delle altre parrocchie locali, e in particolare dal più recente Oratorio di San Filippo Neri fortemente voluto dal Parroco Nicola Giallaurito.
A pieno titolo si può annoverare nella cordata degli educatori frattesi anche padre Mario Vergara (1910-1950) missionario del PIME martire in Birmania (Myanmar) e recentemente beatificato insieme con il catechista Isidoro. Oggi 25 maggio ricorre la loro festa liturgica, e tra le svariate iniziative e commemorazioni svolte a livello frattese e diocesano, con l’intervento ai Primi Vespri in Basilica di San Sossio anche del Vescovo Angelo Spinillo e del Parroco Sossio Rossi, si può aggiungere l’esempio di padre Mario Vergara come Maestro di Metodo Missionario. A questo proposito riporto di seguito il testo pubblicato nel 2007 su Venga il tuo Regno, periodico del PIME.

L’immagine del missionario che nei luoghi lontani ed ostili deve gettare il seme del cristianesimo, alle prese con mille difficoltà e situazioni rischiose ed imprevedibili, e che deve inventare soluzioni intelligenti ed efficaci per poter compiere il suo lavoro apostolico e di assistenza per le popolazioni a lui affidate, è una immagine che ci viene rimandata da una vasta letteratura devozionale, narrativa e giornalistica.
In una nota enciclopedia italiana, pubblicata negli anni ’40 e ristampata in diverse edizioni fino agli anni ’60 (Enciclopedia dei ragazzi, Mondadori) alla voce ‘missioni’ viene descritta una figura del missionario molto significativa. In particolare si tratta della descrizione di un modello di azione evangelizzatrice che si può considerare un consolidato ‘metodo’ di approccio alle genti da parte del missionario; il quale, se un tempo doveva affrontare barriere quasi insormontabili di civiltà, di cultura e di comunicazione, come si legge nell’Enciclopedia: oggi, invece […] trova in generale molte difficoltà spianate dai confratelli che lo hanno preceduto in regioni più o meno vicine a quella a lui assegnata: presso di loro egli può apprendere la lingua del luogo, la psicologia degli abitanti e compiere un primo tirocinio che lo prepari ad affrontare i compiti che presto probabilmente da solo dovrà svolgere.
I primi alleati del missionario che si venga a trovare solo nella zona a lui assegnata saranno i fanciulli e gli ammalati. Con piccoli doni si cattiverà l’amicizia degli uni, con qualche medicina si acquisterà l’animo degli altri. Ma la massa degli indigeni per un lungo periodo di tempo lo guarderà con diffidenza, lo spierà in ogni mossa, finchè dalla vita esemplare da lui condotta, dalla sua generosità e dal suo disinteresse non apprenderà l’elevatezza della religione che lo straniero professa. Curando i malati, accostando i fanciulli, soccorrendo i più poveri, il missionario potrà cominciare l’opera di penetrazione e parlerà ai nuovi amici di un Dio che assume la natura umana per redimerci. Il racconto della Passione di Cristo commuove profondamente i pagani e la loro simpatia passa gradualmente dal missionario al Dio in cui egli crede. L’apostolo può così inoltrarsi sempre più nei misteri della fede, parlare della necessità di
piacere a Dio nell’osservanza dei suoi comandamenti e della sua legge d’amore, far conoscere la Chiesa depositaria della dottrina che egli predica. Frattanto, manovale e ingegnere insieme, il missionario si è costruita una capanna che gli servirà da cappella, e in questa avrà la consolazione di amministrare i primi Battesimi, di celebrare le funzioni liturgiche per i primi convertiti. Il seme della Parola di Dio, fecondato dall’amore e dai sacrifici del missionario, ha dato i suoi frutti.” (Enciclopedia dei ragazzi, Vol. X p. 7136 - 37, Verona 1962).
Nello stendere questa descrizione, il redattore del testo doveva sicuramente avere a disposizione una fonte, o una testimonianza diretta sulla vita missionaria degli anni ’30 –’40. Sicuramente egli si sarà documentato con la consultazione delle riviste missionarie dell’epoca.
E’ sorprendente infatti fare l’esperienza della descrizione dell’azione missionaria tipo proposta dall’Enciclopedia dei ragazzi e rileggere poi le stesse cose in uno scritto autografo che padre Mario Vergara inviò dalla Birmania per la pubblicazione nella rivista del P.I.M.E. ‘Le Missioni Cattoliche’ dell’anno 1937:

Un giorno mirai ad un villaggio di battisti proprio al confine del distretto e andai a visitarlo. La prima volta ebbi accoglienza apatica. Accettarono le medicine, ma quando parlavo di religione erano sordi come un muro. Dopo alcuni mesi vi andai di nuovo: trovai migliore accoglienza; qualcuno mostrava anche delle velleità, ma trovavo grande ostacolo nelle donne, che non volevano saperne dì cambiare religione. Conosciuto il lato debole, preparai il mio piano. Vi andai la terza volta in compagnia di due catechisti. Dissi loro di trattare solo con gli uomini e di tralasciare le donne a cui avrei pensato io. In che modo? Di preciso non lo sapevo neppure io; confidavo in un aiuto speciale del Signore. Mi attirai dapprima le simpatie dei bambini ai quali distribuivo confetti in quantità; con tutte le donne fui generoso di medicine e consigli; quindi le feci radunare per sentire un mio discorsetto. Parlai per quattro ore consecutive; poi feci radunare i capi di famiglia. Altre due ore di conversazione terminata con questo bell’esito: tutti si fecero catecumeni.” (Le Missioni Cattoliche, 1937, p.238; in: F. Germani, P. Mario Vergara – Martire della Fede e della Carità in Birmania; P.I.M.E. Napoli 1987).

Molto probabilmente Le Missioni Cattoliche del 1937 e in particolare l’articolo di padre Mario Vergara, insieme con gli altri articoli precedenti dello stesso padre Vergara e di altri missionari suoi confratelli che parlavano della preparazione linguistica e antropologico-culturale del missionario in Birmania, erano tra le fonti e la documentazione di cui si servì la Enciclopedia dei ragazzi per la descrizione del ‘metodo’ di evangelizzazione missionaria degli anni ’40.
Se ciò è vero l’Enciclopedia dei ragazzi ha fatto scuola sulla ‘missione’ con l’insegnamento di un vero maestro di vita apostolica e di metodo missionario.