La
Comunità dell'Assunta ha partecipato alla settimana di celebrazioni
parrocchiali programmate nella Basilica Pontificia di San Sossio in
preparazione della Festa del Santo Patrono della città che si
celebra il 23 settembre. Mons. Angelo Crispino ha presieduto la S.
Messa vespertina di sabato 19 settembre (XXV Domenica T.O. e festa di
San Gennaro vescovo). All'assemblea foltissima che era presente in
Basilica egli ha rivolto una omelia intensa che ha fatto riferimento
alle letture del giorno e al martirio di San Gennaro e di San Sossio.
I
due santi sono quelli più noti alla tradizione locale; in realtà
essi fanno parte della schiera dei sette Martiri campani che subirono
il martirio alla Solfatara di Pozzuoli il 19 settembre del 305,
durante la persecuzione di Diocleziano.
In
onore di questi Santi la Chiesa della Campania rinnova ogni anno, nei
giorni che vanno dal 19 al 25 settembre, la memoria di un
fondamentale avvenimento del cristianesimo campano ricco di
significati religiosi e storici.
I
sette santi martiri del vulcano flegreo rappresentano i modelli di
santità e di patronato religioso per diverse comunità, città,
luoghi e contrade della Campania e di altre regioni.
San
Gennaro, vescovo di Benevento e patrono di Napoli, è il più noto ed
è conosciuto anche dalle comunità orientali e bizantine; Festo e
Desiderio, diacono e lettore al seguito di Gennaro, condividono la
fama del loro vescovo nell’area beneventana e capuana; Procolo
Eutichete ed Acuzio, diacono lettore e laico della chiesa puteolana,
sono noti nell’area flegrea e delle isole campane; Sossio, diacono
di Miseno e amico personale di Gennaro, si distingue per una
particolare parabola del suo culto che ha avuto manifestazioni
originali e riconosciute in molti luoghi geografici e spirituali del
cristianesimo antico e medievale. Nelle catacombe napoletane di San
Gennaro, risalenti al V-VI secolo, si possono ancora scorgere le
effigie di questi santi.
La
vicenda dei Santi della Solfatara è ben nota per gli aspetti
religiosi, agiografici, ed anche folclorici, che ancora oggi la
caratterizzano. Sono soprattutto note le manifestazioni della fede
che a Napoli si legano al clamore del miracolo di San Gennaro, e che
ogni anno riportano a vivere e a riconsiderare i significati di
quell’antico martirio e dell’attualità della sua potenza
salvifica per il territorio e per il popolo.
Nota
alla cultura storica e monastica europea è anche la vicenda del
martire Sossio, che con il santo abate Severino, patrono
dell’Austria, ha condiviso per oltre un millennio la titolarità
del monastero cassinese napoletano. A San Sossio è riconosciuto da
secoli anche il patronato religioso della città di Frattamaggiore
fondata dai misenati, la quale ne custodisce le spoglie nel tempio
millenario eretto a basilica pontificia.
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