lunedì 29 gennaio 2018

La vivissima luce dell’educazione giovanile nel sogno di Don Bosco

La luce vivissima era quella vista da Don Bosco nel Sogno dei Dieci Diamanti, e di cui era circonfusa la figura del giovanetto che nel sogno esortava il Santo e i suoi confratelli a bene operare per l’educazione dei giovani.
L’esortazione del sogno era anche l’impegno reale che i Salesiani praticavano, e ancora praticano, nel campo educativo e con l’ispirazione al metodo pedagogico formulato dopo la metà dell’800 dal loro fondatore: Il Sistema preventivo nell’educazione della gioventù.
Nella visione del sogno i “Dieci Diamanti” di cui era rivestita la splendida veste del ‘Maestro’ apparso ai Salesiani erano le 3 virtù teologiche (Fede Speranza Carità), i 3 consigli evangelici (Povertà Obbedienza Castità) e 4 orientamenti comportamentali (Lavoro Temperanza Premio Digiuno).
Oggi, ma si può intendere come da molti anni per la caratterizzazione originaria e pastorale dell’Oratorio Don Bosco fondato dal Parroco don Angelo Crispino, questa vivissima luce diviene il motivo ispirativo della Settimana dell’Educazione e Festa degli Educatori che la Parrocchia Maria SS. Assunta realizza dal 29 gennaio al 4 febbraio 2018 in onore di San Giovanni Bosco.
Nella comunicazione introduttiva della Settimana di quest’anno che il Parroco don Angelo ha divulgato attraverso l’informazione parrocchiale, i media e i portali in rete, si legge:

La nostra Comunità parrocchiale e gli educatori tutti, pur nella varietà delle specifiche missioni e responsabilità, sono invitati a riflettere sulla testimonianza di DON BOSCO, grande Maestro ed Educatore dei giovani, e far tesoro del suo messaggio specialmente in un periodo storico di profonda crisi educativa dell’universo giovanile.


Proponiamo alla riflessione i testi ricavati dalle fonti salesiane riguardanti il metodo pedagogico di Don Bosco e la narrazione del suo Sogno dei Dieci Diamanti.

IL SISTEMA PREVENTIVO NELLA EDUCAZIONE DELLA GIOVENTÙ

Più volte fui richiesto di esprimere verbalmente o per iscritto alcuni pensieri intorno al così detto sistema preventivo che si suole usare nelle nostre case. Per mancanza di tempo non ho potuto finora appagare questo desiderio, e presentemente ne do qui un cenno, che spero sia come l'indice di quanto ho in animo di pubblicare in una operetta appositamente preparata, se Dio mi darà tanto di vita da poterlo effettuare, e ciò unicamente per giovare alla difficile arte della giovanile educazione. Dirò adunque: in che cosa consista il Sistema Preventivo, e perché debbasi preferire: sua pratica applicazione, e suoi vantaggi.
I n che cosa consiste il Sistema Preventivo e perché debbasi preferire.
Due sono i sistemi in ogni tempo usati nella educazione della gioventù: Preventivo e Repressivo. Il sistema Repressivo consiste nel far conoscere la legge ai sudditi, poscia sorvegliare per conoscerne i trasgressori ed infliggere, ove è d'uopo, il meritato castigo. In questo sistema le parole e l'aspetto del Superiore debbono sempre essere severe, e piuttosto minaccevoli, ed egli stesso deve evitare ogni famigliarità coi dipendenti. Il Direttore per accrescere valore alla sua autorità dovrà trovarsi di rado
tra i suoi soggetti e per lo più quando si tratta di punire o di minacciare. Questo sistema è facile, meno faticoso e giova specialmente nella milizia e in generale tra le persone adulte ed assennate, che devono da se stesse essere in grado di sapere e ricordare ciò ohe è conforme alle leggi e alle prescrizioni.
Diverso, e direi, opposto è il sistema Preventivo. Esso consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l'occhio vigile del Direttore o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evenienza, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto dire: mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze [...]
Il sistema Preventivo rende affezionato l'allievo in modo che l'educatore potrà tuttora parlare col linguaggio del cuore sia in tempo dell'educazione, sia dopo di essa. L'educatore, guadagnato il cuore del suo protetto, potrà esercitare sopra di lui un grande impero, avvisarlo, consigliarlo ed anche correggerlo allora che si troverà negli impieghi, negli uffizi civili e nel commercio. Per queste e molte altre ragioni pare che il sistema Preventivo debba preferirsi al Repressivo.
(Fonte: Inaugurazione del Patronato di S. Pietro in Nizza a Mare. Scopo del medesimo esposto dal Sacerdote Giovanni Bosco con appendice sul sistema preventivo nella educazione della gioventù. San Pier d'Arena-Torino-Nizza Marittima, Tipografia e Libreria Salesiana 1877)

IL SOGNO DEI DIECI DIAMANTI

Ad ammaestramento della Pia Società Salesiana
Il 10 settembre anno corrente (1881), giorno che la Santa Chiesa consacra al glorioso nome di Maria, i Salesiani, raccolti in San Benigno Canavese, facevano gli Esercizi Spirituali.
«Nella notte dal 10 all’11, mentre dormivo, la mente si trovò in una gran sala splen didamente ornata. Mi sembrava di passeggiare con i direttori delle nostre case, quando apparve tra noi un uomo di aspetto così maestoso, che non potevamo reggerne la vista. Datoci uno sguardo senza parlare, si pose a camminare a qual che passo da noi. Egli era così vestito: un ricco manto a guisa di mantello gli copriva la persona. La parte più vicina al collo era come una fascia che si rannodava davanti, e una fettuccia gli pendeva sul petto. Sulla fascia stava scritto a caratteri luminosi: LA PIA SOCIETÀ DI SAN FRANCESCO DI SALES NELL’ANNO 1881, e sulla striscia di essa fascia portava scritte queste parole: QUALE DEVE ESSERE.
Dieci diamanti di grossezza e splendore strao rdinari erano quelli che c’impedivano di fermare lo sguardo, se non con gran pena, su quell’augusto Personaggio. Tre di quei diamanti erano sul petto, ed era scritto sopra di uno FEDE, sull’altro SPERANZA e CARITÀ su quello che stava sul cuore. Il quarto diamante era sulla spalla destra e aveva scritto LAVORO, sopra il quinto nella spalla sinistra si leggeva TEMPERANZA. Gli altri cinque diamanti ornavano la parte posteriore del manto, ed erano così disposti: uno più grosso e più folgoreggiante stava in mezzo come al centro di un quadrilatero, e portava scritto OBBEDIENZA. Sul primo a de stra si leggeva VOTO DI POVERTA'. Sul secondo, più in basso, PREMIO. Nella sinistra sul più elevato era scritto: VOTO DI CASTITA'. Lo splendore di questo mandava una luce tutta speciale, e mirandolo traeva e attraeva lo sguardo come la calamita attrae il ferro. Sul secondo a sinistra, più in basso, stava scritto: DIGIUNO. Tutti questi quattro ripiegavano i loro raggi verso il diamante del centro. Questi brillanti tramandavano dei raggi che a guisa d i fiammelle si alzavano e portavano scritte qua e là varie sentenze.
Sulla Fede si elevavano le parole: “Imbracciate lo scudo della Fede per vincere le insidie del demonio”. Un altro raggio aveva: “La fede senza le opere è morta. Non chi ascolta, ma chi pratica la legge possederà il regno di Dio”. Sui raggi della Speranza: “Sperate nel Signore, non negli uomini. I vostri cuori siano sempre fissi dove sono le vere gioie”. Sui raggi della Carità: “Portate gli uni i pesi degli altri, se volete compiere la mia legge. Amate e sarete amati, ma amate le anime vostre e le anime altrui. Recitate devotamente il Divino Ufficio; celebrate la Santa Messa con attenzione; visitate con grande amore il Santo dei Santi”.
Sulla parola Lavoro: “Rimedio alla concupiscenza, arma potentissima contro tutte le tentazioni del demonio”. Sulla Temperanza: “Il fuoco si spegne se si toglie la legna. Fate un patto con i vostri occhi, con la gola e col sonno, affinché questi nemici non vi rubino le vostre anime. Intemperanza e castità non possono abitare insieme”.
Sui raggi dell’Obbedienza: “È il fondamento di tutto l’edificio e il compendio della santità”. Sui raggi della Povertà: “Il Regno dei Cieli è dei poveri. Le ricchezze sono spine. La povertà non si
vive a parole, ma si pratica con l’amore e con i fatti. Essa aprirà le porte del Cielo e vi entrerà”. Sui raggi della Castità: “Tutte le virtù vengono insieme con essa. I mondi di cuore penetrano i segreti di Dio e vedono Dio stesso”.
Sui raggi del Premio: “Se vi lusinga la grandezza del premio, non vi spaventino le fatiche della conquista. Chi patisce con me, godrà con me. Sono momentanei patimenti di questa vita; è eterna la felicità che godranno i miei amici in Cielo”. Sui raggi del Digiuno: “È l’arma più potente c ontro le insidie del demonio. E il custode di tutte le virtù. Col digiuno si scaccia ogni genere di demoni”. Un largo nastro a color di rosa serviva di orlo nella parte inferiore del manto, e sopra questo nastro era scritto: “Questo sia l’argomento delle vostre esortazioni del mattino, del mezzogiorno e della sera. Raccogliete le briciole delle virtù e vi costruirete un grande edificio di santità. Guai a voi che disprezzate le cose piccole: a poco a poco cadrete”.
Fino allora i direttori erano chi in piedi, chi in ginocchio, ma tutti attoniti e nessuno parlava. A questo punto Don Rua, come fuori di sé, disse: — Bisogna prendere nota per non dimenticare.
Cerca una penna e non la trova; cava fuori il po rtafoglio, fruga e non ha la matita. — Io mi ricorderò — disse Don Durando. — Io voglio notare — aggiunse Don Fagnano —, e si pose a scrivere con un gambo di rosa. Tutti miravano e comprendevano la scrittura. Quando Don Fagnano cessò di scrivere, Don Costamagna continuò a dettare così: — La carità capisce tutto, sopporta tu tto, vince tutto: pratichiamola con la parola e con i fatti. Mentre Don Fagnano scriveva, scomparve la luce, e tutti ci trovammo in folte tenebre. — Silenzio — disse Don Ghivarello — inginocchiamoci, preghiamo e la luce verrà. Don Lasagna cominciò il Veni Creator, poi il De profundis e Maria Auxilium Christianorum, a cui tutti rispondemmo. Quando fu detto Ora pro nobis, riapparve una luce che circondava un cartello su cui si leggeva: LA PIA SOCIETA SALESIANA QUA LE CORRE PERICOLO DI ESSERE NELL’ANNO 1900.
Un istante dopo la luce divenne più viva a segno che potevamo vederci e conoscerci a vicenda.
In mezzo a quel bagliore apparve di nuovo il Personaggio di prima, ma con aspetto malinconico, simile a colui che comincia a piangere. Il suo manto era divenuto scolorato, tarlato e sdrucito. Nel sito dove stavano fissi i diamanti vi era invece un profondo guasto, cagionato dal tarlo e da altri piccoli insetti. — Guardate — egli ci disse — e intendete.
Ho veduto che i dieci diamanti erano diven uti altrettanti tarli che rabbiosi rodevano il manto.
Pertanto al diamante della Fede erano sottentrati: sonno e accidia. Alla Speranza: risate e scurrilità. Alla Carità: negligenza nel compi ere i divini Uffici. Amano e cercano i propri comodi e non gli interessi di Gesù Cristo. Alla Temperanza: golosi tà e piaceri sensuali. Al Lavoro: il sonno, il furto e l’ozio. Al posto dell’Ubbidienza non vi era altro che un guasto largo e profondo senza scritta. Alla Castità: concupiscenza e vita mondana. Alla Povertà era succeduto: dormire, vestire bene, mangiare e bere, denaro a disposizione. Al Premio: “Ci basta godere la vita presente”. Al Digiuno: Vi era un guasto, ma niente di scritto.
A quella vista fummo tutti spaventati. Don Lasagna cadde svenuto, Don Cagliero divenne pallido come una camicia e, appoggiandosi sopra una sedia, gridò: — Possibile che le cose siano già a questo punto? Don Lazzero e Don Guidazio stavano come fuori di sé e si porsero la mano per non cadere. Don Francesia, il Conte Cays, Don Barberis e Don Leveratto erano quivi ginocchioni pregando con in mano la corona del S. Rosario. In quel momento si fece intendere una voce cupa: — Come è svanito quello splendido colore!
Ma nell’oscurità successe un fenomeno singolare. In un istante ci trovammo avvolti in folte ten ebre, nel cui mezzo apparve tosto una luce vivissima, che aveva forma di corpo umano. Non potevamo tenerci sopra lo sguardo, ma potevamo scorgere che era un avvenente giovanetto, vestito di abito bianco lavorato con fili d’oro e d’argento. Tutto attorno all’abito vi era un orlo di luminosissimi diamanti. Con aspetto maestoso, ma dolce e amabile, si avanzò verso di noi, e ci indirizzò queste parole testuali: — Servi e strumenti di Dio onnipotente, ascoltate e intendete. Siate forti e robusti. Quanto avete veduto e udito è un avviso del Cielo, inviato ora a voi e ai vostri fratelli. Fate attenzione e intendete bene quello che vi si dice. I colpi previsti feriscono di meno e si possono prevenire. Le parole indicate siano tanti argomenti di predicazione. Predicate incessantemente a tempo e fuori tempo. Ma le cose che predicate fatele sempre, sicché le vostre opere siano come una luce che, sotto forma di sicura tradizione, s’irradii sui vostri fratelli e figli di generazione in generazione. Ascoltate bene e intendete. Siate oculati nell’accettare i novizi, forti nel coltivarli, prudenti nell’ammetterli. Provateli tutti, ma tenete sol tanto il buono. Mandate via i leggeri e volubili. Ascoltate bene e intendete. La meditazione del mattino e della sera sia sull’osservanza regolare. Se ciò farete, non vi verrà meno giammai l’aiuto dell’Onnipotente. Diverrete spettacolo al mondo e agli angeli e allora la vostra gloria sarà gloria di Dio. Chi vedrà la fine di questo secolo e il principio dell’altro dirà di voi: “Dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri”. Allora tutti i fratelli e figli vostri canteranno: “Non a noi, Signore, non a noi, ma a tuo nome dà gloria”. Queste ultime parole furono cantate, e alla voce di chi parlava si unì una moltitudine di altre voci così armoniose e sonore, che noi rimanemmo privi di sensi e, per non cadere svenuti, ci siamo uniti agli altri a cantare. Al momento che finì il canto, si oscurò la luce. Allora mi svegliai e mi accorsi che si faceva giorno».
Promemoria
«Questo sogno durò quasi l’intera notte, e sul mattino mi trovai stremato di forze. Tuttavia per
timore di dimenticarmene, mi sono levato in fretta e ho preso alcuni appunti che mi servirono come di richiamo per ricordare quanto qui ho esposto nel giorno della Presentazione di Maria SS. al Tempio. Non mi fu possibile ricordare tutto. Tra le altre cose ho potuto con sicurezza rilevare che il Signore ci usa grande misericordia. La nostra Società è benedetta dal Cielo, ma Egli vuole che prestiamo l’opera nostra. I mali minacciati saranno prevenuti se noi predicheremo sopra le virtù e sopra i vizi ivi notati; se ciò che predichiamo lo tramanderemo ai nostri fratelli con una tradizione pratica di quanto si è fatto e faremo. Ho potuto anche rilevare ch e ci sono imminenti molte spine, mol te fatiche, cui terranno dietro molte consolazioni. Circa il 1890 gran timore, circa il 1895 gran trionfo. Maria, Auxilium Christianorum, ora pro nobis» .
Il biografo Don Cena commenta: «La portata del sogno non ha limiti di tempo. Don Bosco diede l’allarme per un momento speciale che doveva seguire alla sua morte; ma il “Quale deve essere la Congregazione” e il “Quale è in pericolo di essere” con tengono un ammonimento che non perderà mai nulla del suo va lore, sicché sarà sempre vera la dichiarazione fatta da Don Bosco ai Superiori: “I mali minacciati saranno prevenuti, se noi predicheremo sul le virtù e i vizi ivi notati”»

(Fonti: http://www.sdb.org)

mercoledì 10 gennaio 2018

Il Natale della Parrocchia

Il Natale in Parrocchia è stato intensamente vissuto scandendo i tempi liturgici e catechetici della preparazione e della festa. Significativi eventi hanno caratterizzato la vita comunitaria, nel rapporto con le tradizioni religiose e culturali proprie e del territorio. La pratica del Presepe in Parrocchia ha trovato una manifestazione bella e ricca di significati. Il tema della Povertà e quello dell'Accoglienza sono stati inverati nell'impegno pastorale e caritativo del Parroco e dei Gruppi Parrocchiali. Le Catechesi Bibliche, i Concerti della nobile tradizione musicale frattese in onore di Francesco Durante, quelli tenuti dai ragazzi della Parrocchia e dagli scolari della Scuola cittadina, le iniziative festose realizzate per il coinvolgimento delle famiglie e delle generazioni, la mensa per i poveri e per gli extra comunitari, la pastorale turistica, hanno riempito di vitalità e significati il clima del Natale nel Parrocchia dell'Assunta.


Il Parroco stesso e i molteplici interventi a commento delle iniziative postate sulla rete hanno dato informazioni e proposto chiavi di lettura pastorali e celebrative.
Seguiamo cronologicamente i momenti salienti del tempo natalizio.

12 Dicembre. Sulla inaugurazione del Presepe dei Poveri
Carissimi, ogni giorno che passa in questo tempo di attesa si fa più intensa sul piano spirituale l'esigenza di incontrare e accogliere il Signore ma sta a noi, alla nostra sensibilità non disperderci in cose vane e futili!
Pensiamo perciò a mettere ordine dentro di noi e a trasformare la nostra eventuale stalla perché diventi culla confortevole ed ospitale!
È un lavoro che non va assolutamente trascurato e man mano che viene svolto con diligenza, ci procura gioia ed esultanza!
Anche l'atmosfera esterna è stata predisposta con la realizzazione del grande presepe parrocchiale, stile napoletano ma con una connotazione multiculturale e un chiaro riferimento a quanti vivono l'esperienza della povertà!
L'opera artistica non solo pone l'accento sulla universalità della venuta di Cristo per il mondo intero ma in modo particolare vuole ricordare come quel bambino al momento della nascita non trovò alloggio, fu respinto dalla indifferenza umana e fu costretto a venire alla luce in una condizione di estrema precarietà!
Questa esperienza di povertà di Gesù plasticamente rappresentata nel presepe vuole richiamare nel nostro cuore la triste e tragica realtà di tanti altri poveri in mezzo a noi,in stato di miseria materiale e morale e verso i quali moltiplicare gesti di accoglienza e di solidarietà umana!
Il nostro presepe non è solo la rappresentazione del tradizionale presepe napoletano ma è il presepe dei poveri per ricordare che Cristo è venuto e viene per tutti gli uomini!
Intorno a lui infatti ci sono pastori di fattura italiana antica e recente e pastori europei, africani, giapponesi, cinesi e arabi ma soprattutto barboni,mendicanti, nomadi, carcerati e malati!
L' inaugurazione è avvenuta ieri sera in un clima di preghiera e di fraternità incominciando a respirare gioia natalizia e speranza di condivisione e di solidarietà!
Buon martedì di Amore e serenità !


19 dicembre. Sull'incontro del Clero in Diocesi e sul Concerto Durantiano in Parrocchia
Carissimi tutti, dico grazie al Signore per la nuova giornata e nel nostro buongiorno di questa mattina intendo parteciparvi alcuni importanti eventi vissuti, meritevoli di essere ricordati e meditati!
Mi sforzo di essere lapidario per non abusare della vostra pazienza e comprensione!
In verità è stata una mattinata intensa dedicata alla famiglia e alla vita coniugale che,alla luce di esperienze significative in materia proposte al presbiterio sacerdotale da un confratello esperto, ho potuto cogliere e raccogliere provocazioni e suggerimenti che giovano certamente nel ministero pastorale per accompagnare gli sposi e le coppie nelle dinamiche della vita coniugale!
Sull'argomento varie e interessanti sono state le sollecitazioni per una testimonianza presbiterale che sia di guida spirituale nella pastorale familiare esercitando l'arte del discernimento e una paternità fiduciosa da far crescere negli sposi la consapevolezza dei propri compiti di responsabilità e il loro protagonismo!
La materia è senza dubbio complessa e delicata!
Il campo però è aperto e si tratta ora di passare dalla teoria alla pratica!
Intanto la sperimentazione é la strada da percorrere ma passa inevitabilmente attraverso la formazione permanente e non solo per gli sposi!
Un vivo ringraziamento al relatore e al vescovo Angelo!
Anche la serata è stata interessante e attraente perché ci ha immersi nel Natale Frattese per Durante con iniziative musicali spalmate nei vari quartieri della città!
Dal "Durante"di centro città si è rivissuto il "Durante" in periferia con un concerto di musica classica eseguito nella nostra parrocchia dell'Assunta dall'Orchestra San Giovanni diretta dal musicista italo americano Keith Goodman! Un cast d'eccellenza ha onorato la kermesse!


Il Sindaco con larga parte dell'amministrazione comunale,autorevoli esponenti dell'esercito italiano e della società italiana di storia militare e un foltissimo uditorio di cultori musicali e artistici si sono immersi con grande trasporto nell'ascolto dell'inno della Repubblica Napoletana del Cimarosa e di varie composizioni del Durante rivisitate dal nostro compositore Giuseppe Monetti!
Questa atmosfera musicale in ricordo del nostro grande musicista e compositore Durante che era figlio di un sacrestano ed ha iniziato la sua esperienza come cantore nel coro della chiesa frattese, ci sta accompagnando verso il Natale e ci sta predisponendo gioiosamente all'incontro con il Signore che viene!
Non vogliamo limitarci ad una partecipazione emozionale o di circostanza o anche solo di facciata!
Vogliamo invece prepararci ad accogliere LUI e conseguentemente accogliere chi è nello stato di fragilità umana ed esistenziale!
Vogliamo incontrare con le opere e con generosità Gesù Bambino, quello presente nei poveri, negli emarginati,nei malati di solitudine!
Perciò,affrettiamoci e prepariamoci a fare così un vero e meraviglioso Natale!
Buon cammino!


21 dicembre. Riflessione educativa su Natale e concerto scolastico in Parrocchia
Carissimi, per grazia di Dio lo scenario natalizio che ci sta accompagnando verso il Natale del Signore ogni giorno di più si fa gioioso e speranzoso!
É quel tempo forte dell'avvento che ora si fa sempre più breve e che stiamo vivendo valorizzando proposte formative e stimolanti per il nostro coinvolgimento interiore ma anche iniziative culturali edificanti e ricche di contenuti umani e cristiani, portatrici di gioia condivisa!
Il cammino odierno che ci proietta verso la nascita storica del Bambino Gesù, luce del mondo, è stato animato oggi particolarmente dal coro polifonico della scuola" Marconi "che attraverso il canto corale splendidamente eseguito dagli alunni, con entusiasmo e bravura hanno consegnato alle famiglie e alla nostra comunità parrocchiale messaggi di amore e di tenerezza da suscitare forte emozione nell'uditorio che gremiva la chiesa e da strappare applausi prolungati di apprezzamento,ammirazione e gratitudine!
Cuore di messaggi canori è stato l'invito a tutti a riservare la migliore attenzione a Cristo povero che ha scelto la condizione di povertà e umiltà e a orientare il nostro sguardo di fraternità compassionevole verso chi non ha voce, chi é nell'indigenza e nella povertà, chi è scartato dalla società!
Encomiabile la testimonianza educativa e professionale del team degli insegnanti che hanno guidato con competenza e amorevolezza il percorso didattico degli alunni che hanno raccolto eccellenti gratificazioni!
L'intervento della dirigente Angela Vitale è stato pieno di entusiasmo e toccante perché si è subito detta fiera del corpo docente e della bravura dei cari alunni ma ha richiamato con forza il significato cristiano del Natale auspicando che i valori ricordati dagli alunni con il canto trovassero effettivo spazio nella vita di tutti e mettessero radici nel cuore di ogni uomo da moltiplicare gesti di amore e di tenerezza e sviluppare sentimenti di accoglienza, integrazione e condivisione con quanti vivono nella povertà e nelle difficoltà!
La serata è stata sigillata dalla consegna augurale della strenna natalizia alla d.s. Angela Vitale, alla vice sindaco Pina Maisto e a tutti gli insegnanti presenti quale segno di solidale fraternità e reciproca stima e di stretta collaborazione tra famiglia,comunità scolastica e comunità parrocchiale per la crescita civile,umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani! 
Infine, don Angelo per tutti i protagonisti della serata e le rispettive famiglie ha assicurato un ricordo particolare nella celebrazione della veglia natalizia!
Il Signore viene: andiamogli incontro!


24 dicembre. Catechesi per il Natale
Carissimi, abbiamo contemplato durante il cammino dell'Avvento le figure che hanno avuto un ruolo ed hanno svolto una missione di particolare rilevanza nella realizzazione del piano divino nella storia della salvezza!
Ci hanno, infatti, accompagnato nella preparazione spirituale per riservare al Signore che viene una degna accoglienza aprendogli il nostro cuore e riordinandolo per una ospitale e stabile permanenza nella nostra vita cristiana!
Il modello per eccellenza a cui abbiamo guardato e che ci siamo sforzati di conoscere e imitare è stato Maria Immacolata, Colei che Dio ha scelto per donare all'umanità il Messia ,la piena di grazia, la concepita senza peccato!
Per richiamare la nostra attenzione e per sollecitare la nostra partecipazione e il nostro coinvolgimento siamo stati incalzati dalla figura austera di Giovanni Battista che,con uno stile semplice ma determinato, non risparmia le energie per scuotere la nostra pigrizia e indifferenza e per suscitare nelle folle e in tutti noi un conveniente e reale cambiamento del cuore indicandoci anche il lavoro interiore che ogni uomo di buona volontà è tenuto a compiere!
É stata poi la volta di Giuseppe,l'uomo giusto di cui Dio si compiace e che si rivela come l'uomo dei sogni e dell'obbedienza!
Infatti,quando Dio svela a Giuseppe la sua volontà nel sonno notturno, ogni dubbio e ogni turbamento che scaturiva dalla situazione non semplice ma certamente imbarazzante, vengono fugati,e Giuseppe rivede i suoi progetti e rasserena il suo cuore con l'obbedienza alla volontà di Dio!
Di fronte al piano di Dio, Maria risponde "Eccomi", Giuseppe risponde con l'obbedienza!
E noi ? Quante volte ci troviamo in situazioni simili ! Ricordiamoci che le nostre vie non sono le vie di Dio e i nostri progetti non collimano con quelli di Dio!
Con questi insegnamenti non ci resta che abbandonarci nelle mani di Dio e lasciarci portare dove vuole e dispone Lui!
Solo allora, con la nostra obbedienza alla sua parola e alla sua volontà, faremo parte anche noi della schiera dei giusti di cui Dio si compiace!
Serena domenica nell'attesa imminente del Verbo Incarnato,il Dio con noi!


27 dicembre. Sulla Mensa in Parrocchia
Carissimi, si parla sempre e subito di cose brutte le cui notizie si fanno circolare e si diffondono con una rapidità sorprendente da suscitare meraviglia e disgusto!
Preferisco andare controcorrente rendendovi partecipi di cose buone,di esperienze meravigliose, ricche di valori!
"Bonum est diffusivum sui" ci ricorda il sommo teologo Tommaso d'Aquino per cui è saggezza e onestà che il bene si diffonda e non il male!
Infatti, abbiamo ancora negli occhi e nel cuore le immagini di una esperienza sublime di condivisione multiculturale e interconfessionale che come comunità abbiamo vissuto all'insegna dell'amore evangelico!
La nostra chiesa parrocchiale trasformata in una spaziosa sala da pranzo ,ha accolto un centinaio di fratelli presenti sul nostro territorio e provenienti da vari paesi europei ed extra!
É stato bello ed emozionante veder convivere da commensali nostri concittadini in stato di difficoltà sociale con polacchi, ucraini, russi,rumeni, africani: una ensemble di umanità e di fraternità!
All'accoglienza gioiosa e ospitale ha fatto seguito la visita guidata al" presepe dei poveri"realizzato in parrocchia,che ha permesso a tutti i presenti,cattolici, ortodossi,musulmani di ammirare la nostra antica tradizione del presepe napoletano,in edizione multiculturale e caratterizzato dal fenomeno migratorio e dal crescente numero di poveri che si registra particolarmente nel nostro paese!
Il saluto caloroso di benvenuto e gli auguri natalizi di don Angelo hanno entusiasmato i commensali che hanno innalzato al Signore della Provvidenza una breve preghiera comunitaria unendosi a lui nella recita del Padre nostro!
Un nutrito team di operatori pastorali e famiglie hanno curato con diligenza ed entusiasmo l'accoglienza, l'assistenza, il servizio, il trasporto, l'animazione!
A tutti il grazie per l'opera svolta ma particolarmente agli" anonimi patrocinatori"dell'iniziativa di solidarietà per il ricco menù rispettoso anche delle diete religiose!
Non è mancato una puntuale documentazione fotografica che ha immortalato la gioia e l'entusiasmo che brillavano sul volto di tutti e il calore umano e fraterno che ha regnato in mezzo a noi!
É stato questo il nostro vero Natale e vi auguriamo di viverlo così anche in casa vostra!
Serene vacanze natalizie!


31 dicembre. Sulla Festa della famiglia in Parrocchia
Carissimi, che gioia la festa dei bambini che ieri hanno omaggiato i genitori e le famiglie della comunità parrocchiale nella ricorrenza liturgica della Sacra Famiglia di Nazareth!
Semplicità, impegno, giovialità e tanta allegria hanno riempito il cuore di quanti hanno partecipato plaudendo particolarmente ai bambini,alle mamme animatrici dell'oratorio ,al cantautore e compositore Mario Papaccioli che con bravura e passione hanno offerto una performance fatta di messaggi educativi,di catechesi spicciola, di traboccante simpatia attraverso la musica e il canto!
Un programma diretto dal M* Gianni Crispino, animato dal team delle mamme gioiose e brillanti,realizzato dagli oratoriani di tutte le età e coordinato dalla pazienza instancabile di Luisa Capasso si è concretizzato in un eccezionale recital musicale e canoro che ha divertito ed emozionato le famiglie!
La serata è stata onorata con la presenza del Vescovo Emerito Giovanni Rinaldi che ha rivolto alle famiglie un caloroso messaggio sulle orme del magistero di Papa Francesco perché le nostre famiglie ritrovino quei valori che contempliamo nella Sacra Famiglia di Nazareth per essere luoghi di fede, di amore e di pace!
Un particolare omaggio al compositore Stefano Ceparano presente al concerto e alla bravissima Antonella Barra che ci ha deliziato con uno stupendo carosello canoro di immortali canzoni napoletane!


La documentazione fotografica ampiamente già diffusa, conforta e consola quanti non hanno partecipato e gratifica i protagonisti della serata!
L'appuntamento comunitario ora è per stasera per il Te Deum di ringraziamento in Chiesa alle ore 17,30 e il conseguente brindisi nel nostro CENTRO PASTORALE !
Vi aspettiamo con gli auguri di tanta gioia, consolazioni e speranze nelle famiglie!



6 gennaio. Riflessione su tempo natalizio
Carissimi, Il Sigillo al tempo natalizio è impresso dalla solennità dell'Epifania!
Infatti,dopo aver ricordato come nella pienezza dei tempi il Messia annunciato dai profeti è venuto sulla terra, la sua nascita è stata storicamente ricordata, la buona notizia dell'evento gioioso viene data dagli angeli, gli uomini di buona volontà sono proprio i pastori che si mettono sollecitamente in cammino per vedere il bambino nato,Cristo Signore!
L'incontro di quella gente semplice e umile con il Bambino Gesù intenerisce il cuore!
Sono i primi accorsi senza indugio,i primi a contemplare l'Emmanuele, i primi a gioire per la sua presenza,i primi a essere grati per i doni ricevuti più che per quelli portati!
Il Cristo non è venuto solo per alcuni ma per tutta l'umanità! Dove sono gli altri? 
Eppure, l'iniziativa amorevole di Dio che vuole incontrare ogni uomo lo ha portato ad accasarsi in mezzo a noi e continua a bussare anche oggi alla porta di tutti per essere accolto,per trovare posto, per mettere tenda nella vita di ogni uomo!
Ha incontrato i vicini ma attende i lontani e tra questi forse ci siamo anche noi!
Non è infatti la distanza geografica che determina la lontananza perché anche stando vicini materialmente troppe volte viviamo lontani da LUI, distaccati dalla sua presenza, sordi alla sua parola,incapaci di uscire dalle tenebre!
Che bello l'esempio dei Magi!
Pur vivendo fisicamente lontani,all'estremo Oriente, essi sono intimamente richiamati dal desiderio di vedere e incontrare il Bambino e si avventurano da Oriente a occidente!
Infatti si mettono in cammino, affrontano un lungo tempo di ricerca,superano gli ostacoli dell'incredulità e dell'indifferenza, compiono tante azioni pur di raggiungere l'obiettivo!
Dopo tante peripezie,il risultato della ricerca e lo scopo del viaggio è coronato da successo:"videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono..."
Nonostante la nostra freddezza e la nostra sordità, Dio per amore, non si stanca di far sentire a tutti, vicini e lontani,i suoi inviti e i suoi richiami e attende con pazienza e misericordia che anche noi ,come i Magi, vincendo tutte le resistenze e le difficoltà ci mettiamo in cammino dirigendoci verso Betlemme per incontrare il Cristo,vera luce degli uomini e non a Gerusalemme dove Erode, sacerdoti e scribi sono ancora avvolti nelle tenebre!
Coraggio e umiltà devono accompagnarci nel cercare e ritrovare il Cristo,luce vera sulla nostra via e nostro indispensabile compagno di viaggio!


8 Gennaio 2018. Ritorno all'Ordinario
Carissimi, buongiorno e buona ripresa! Le vacanze natalizie si sono appena concluse e da oggi riprende la vita normale!
Dopo la pausa natalizia anche noi torniamo alla normalità ma col cuore pieno di gioia,ancora sazi per le emozioni provate durante tutto il percorso del tempo natalizio,passando da una iniziativa all'altra che hanno coinvolto la comunità e tutti gli uomini di buona volontà!
Con la solennità dell’ Epifania del Signore e con il Battesimo di Gesù che inaugura così la sua missione pubblica siamo passati dalla contemplazione della fase iniziale della storia della nostra salvezza a quella della operatività missionaria di Gesù!
Tra le tante esperienze che abbiamo vissuto nella gioia condivisa,che hanno coinvolto variamente la comunità è stata la serata dedicata alle famiglie per l’entusiasmo suscitato dai bambini nell’animo di quanti hanno assistito al concerto natalizio con il musical animato dai ragazzi dell’Oratorio Don Bosco con la guida appassionata e diligente di mamme e papà che dedicano tempo e energie nella vita pastorale parrocchiale!
Il recital canoro e musicale è stato un dono,semplice ma coinvolgente, fatto dai bambini ai genitori e alla comunità come frutto del lavoro educativo svolto dalle animatrici oratoriane impegnate nei fine settimana e nelle mattinate domenicali in attività sane e formative!
Per i ragazzi e per i giovani,ieri e ancor più ai giorni nostri, l’Oratorio è stata ed è una salvezza!
E’ nostro convincimento, anche per diretta esperienza consolidata,che l’Oratorio parrocchiale è una palestra salutare!
L’esperienza di don Bosco non è mai passata di moda ed è sempre valida e attuale in tutti i tempi per cui investire in educazione e formazione significa far scoprire la gioia di stare insieme, del compimento del proprio dovere,della padronanza di se stesso, della lotta coraggiosa contro il male!
E’ magistrale il suo insegnamento per educatori, genitori, insegnanti!
Basti evitare la dispersione e favorire la convergenza tra le agenzie educative istituzionali, specie tra famiglia, scuola e comunità parrocchiale per poter incidere positivamente nello sviluppo integrale dei ragazzi!
É quanto ricordava in Piazza San Pietro a genitori ed educatori Papa Francesco in queste festività natalizie!
Non è un lavoro facile ma indubbiamente è il più nobile e impegnativo che permette oggi di seminare e se non subito, certamente domani di raccogliere!
”Servi il Signore allegramente” consigliava Don Bosco ad un giovanetto che gli chiedeva il segreto del successo!
Perciò,chiunque tu sia,genitore,educatore, sacerdote, uomo o donna di buon senso sii un assertore di questa gioia per dare un contributo a realizzare un mondo migliore più buono, più virtuoso, più cristiano!
Buon lavoro!